Maren Ollmann

dicembre 04, 2022

L’amore, così come l’arte, è ricerca, è osare,

provare un sentimento profondo, spesso negarlo,

ma alla fine affrontarlo e viverlo.

Giorno dopo giorno scopriamo e costruiamo, attraverso di esso, la voglia di nuovi orizzonti e spazi nostri che poco a poco vengono condivisi e determinano la scelta consapevole di un destino in comune.

Io ho fatto di questi spazi e orizzonti la mia personale meta, che determina la mia arte e mi porta a mettere in luce i desideri intimi e veri delle persone che si apprestano a lasciarsi andare di fronte al mio obiettivo.

Mi piace il contatto, gli occhi negli occhi, assistere alla magia. Entro dentro le relazioni, come un terzo incomodo che ti scava dentro e alla fine ti guarda in profondità e diventa parte integrante di quel duo che si appresta ad essere un per sempre. Il mio compito è quello di stare a fianco, di assecondare e incoraggiare a mostrare ciò che molte volte si tende a nascondere. Con me ci si osa, si è se stessi, e lo si è fino in fondo.

La funzione che svolgo si avvicina molto a quella della regista, che conosce i tempi e le luci, che immagina e mette in atto, tengo le redini, ma nello stesso tempo lascio andare gli eventi affidandomi ad una guida superiore che scrive i nostri destini, così ascolto attentamente le storie e nella mia mente creo i momenti e elaboro l’immagine finale, come un grande quadro intenso nel quale ci si deve immergere per cogliere ogni dettaglio e ogni sfumatura.

L’arte è intrinseca nel mio modo di vedere il mondo, e viene trasmessa inesorabilmente nelle immagini che creo. Condividere, per me, è una parola d’ordine, per questo adoro lavorare insieme alla coppia, costruendo un rapporto di complicità e amicizia, che ci porta a plasmare la situazione, studiare il luogo e scoprire momenti che molte volte hanno significato soltanto per loro, ma che alla fine compongono il tutto e danno vita al copione che sarà chiamato vita.